Cupola di Santa Maria del Fiore – Brunelleschi – Analisi

Analisi della cupola di Santa Maria del Fiore realizzata da Filippo Brunelleschi a Firenze.

http://www.c-lune.com/webpages/1303323553719466/le_bellezze_di_un_breve_itinerario_fiorentino/cupola.jpgBrunelleschi era già stato consultato dall’Opera di Santa Maria del Fiore per il completamento delle tre tribune e il sopraelevamento del tamburo. Egli partecipò al concorso indetto dall’Arte della Lana per la costruzione della cupola, la quale avrebbe dovuto avere un diametro 54m. Brunelleschi propose di costruire una cupola oggi chiamata autoportante, cioè in grado di sostenersi da sola durante la costruzione. La proposta sembrò folle e Filippo venne addirittura portato fuori di peso dall’aula in cui si discutevano le soluzioni. Alla fine però, venne scelta la sua idea, poichè l’unica realmente realizzaabile.

La cupola si erge su un tamburo ottagonale foratod a otto grandi finestre circolari (oculi) che dannu luce all’interno. Vista esternamente appare come una rossa cupola segnata da otto bianche nervature che convergono verso il ripiano ottagonale. In cima vi si trova una lanterna cuspidata, stretta da otto contrafforti a volute.

La grande struttura è formata da due calotte distinte, secondo quanto voleva Brunelleschi, affinchè resistesse meglio all’umidità e perchè risultasse più maestosa e rigonfia. Tra l’una e l’atra si trova quindi un’intercapedine, larga 1,20 metri, abbastanza per permettervi lo scorrimento di scale e corridoi. Le due calotte sono unite perimetralmente da due anelli di travi lignee, verticalmente dai grandi costroloni d’angolo che si vedono anche all’esterno e da sedici costole intermedie disposte lungo le facce delle vele. Costoloni e costole intermedie sono anchesse unite tra loro per mezzo di nove anelli in muratura.

La cupola è stata costruita tirando su contemporaneamente e con omogeneità tutte le parti, le quali sono connesse tra loro e tutte portanti. Vennero utilizzate sono delle centine mobili in corrispondenza degli angoli dell’edificio, per guidare il tracciato della cupola. La sua costruzione è stata resa possibile grazie all’impiego della muratura a “spinapesce” e all’aver costruito una cupola di rotazione anzichè una semplice volta a padiglione. La spinapesce è una tecnina, derivata dall “opus spicatum”, che consiste nel posizionare i mattoni alternativamente orizzontali e verticali. La cupola è così attraversata dalle cosiddette eliche murarie, che stringono la muratura fino a raccogliersi alla base della lanterna. I mattoni risultano inclinati verso i loro centri di curvatura e giacciono su superfici coniche: a una certa altezza il ragio di rotazione disegna la figura di un cono, il quale determina la giacitura dei mattoni; in una cupola a pianta ottagonale e a sesto acuto implica l’eistenza di più con, tutti con il vertice sull’asse centrale della cupola, e di raggio leggermente più lungo man mano che ci si avvicina alla sommità.

La costruzione della cupola di Santa Maria del Fiore ha richiesto bern secidi anni; la lanterna è stata costruita in seguito, dopo un concorso che è stato vinto ancora una volta dal Brunelleschi.

 

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