Analisi del complesso dello Spedale degli Innocenti (di Firenze), più precisamente la piazza, realizzata da Filippo Brunelleschi.
L’edificio si articola attorno ad un chiostro centrale, affiancato dalla chiesa e del dormitorio degli orfani. Esso si innalza su un ripiano, per cui si sale mediante nove gradini. Nove sono anche le arcate del porticato, le campate coperte da volte a vela, e le finestre di forma classica. Sormontate da un timpano, esse poggiano direttamente sulla cornice dell’alta trabeazione, che è tangente alla cima degli archi ed è sostenuta da un ordine maggiore di paraste situate all’estremità della fabbrica. Esse sono a loro volta sormontate da colonne libere. Nei timpani Filippo aveva progettato dei tondi concavi tangenti agli archi e alla trabeazione, questi vennero successivamente sostituiti da ceramiche di Andrea Della Robbia. Vengono utilizzati pulvini modanati a gola dritta, posti sopra gli abachi dei capitelli corinzi.
Lo distanza tra le colonne è pari all’altezza delle colonne stesse e alla profondità del porticato. Le campate, di conseguenza, risultano di forma perfettamente cubica. Lo spazio del loggiato si può dire modulare. Brunelleschi utilizza ripetutamente la stessa misura al fine di meglio scandire lo spazio: difatti lo spazio tra il pavimento e la trabeazione, come quello tra la trabeazione e la cornice di sottogrond, sono pari a due volte l’altezza di una colonna, mente lo spazio tra le colonne e l’architrave, e l’altezza delle finestre, sono pari a metà della colonna stessa.