Analisi della formella intitolata “Il sacrificio di Isacco”, realizzata da Filippo Brunelleschi, per il concorso tenuto dall’Arte dei Mercanti nel 1401. Per altre informazioni e l’analisi della formella del Ghiberti, consultare l’altro nostro articolo in proposito.
La scena, racchiusa nel perimetro di un triangolo isoscele orientato verso l’alto, si anima di accenni più drammatici rispetto a quella del rivale Ghiberti: Isacco, al centro della composizione, è rappresentato ruotato su se stesso, mentre cerca di svincolarsi, mentre il padre gli si avventa disperatamente adosso. Qui l’intervento dell’angelo è tutt’altro che simbolico: egli afferra con decisione il braccio di Abramo, in modo da impedirgli lo spargimento di sangue. Divino e umano entrano quindi drammaticamente in contatto.
Significativa è la presenza dei due servi alla base della raffigurazione: essei sono rappresentati chinati, intenti nelle loro faccende, con grande rifinitura dei dettagli e naturalezza, a tal punto che essi fuoriescono dalla cornice perimetrale.
Ai nuovi concetti introdotti da Brunelleschi, i mercanti preferirono il maggior equilibrio compositivo offerto dal Ghiberti, e per questo lo proclamarono vincitore.