I suoli possono essere salini, sodici o salini e sodici.
La salinità è legata alla quantità di Sali solubili. La sodicità è legata alla quantità di sodio presente nei cationi del suolo. Le piante hanno difficoltà in entrambi i tipi di terreni.
I suoli salini
I suoli salini si formano in condizioni pedoclimatiche di aridità, nei quali è presenta un’elevata evapotraspirazione. L’acqua, essendo poco presente, lascia i sali che erano in essa dissolti nei suoli. Favorito dalla presenza di falde superficiali e strati impermeabile nel sottosuolo, acque di scarsa qualità. Il mare condiziona i suoli tramite il trasporto di aerosol (salino). Maggiore è la conducibilità elettrica della soluzione, maggiore sarà il contenuto di Sali solubili. L’alta concentrazione dei Sali solubili in acqua, aumenta il loro potenziale osmotico, ovvero la capacità di attirare acqua per stabilizzare le due concentrazioni. Le piante dovranno spendere più energia per assorbire l’acqua. Maggiore è la concentrazione, minore è il potenziale idrico. Le radici solitamente hanno un potenziale idrico minore della soluzione del suolo, richiamando quindi acqua. In situazioni saline critiche le piante cercano di aumentare il potenziale osmotico (quindi si abbassa anche quello idrico), aumentando la concentrazione di metaboliti che non presentano una carica netta (molecole organiche poco reattive) e quindi non alterano il metabolismo cellulare. Le piante devono attuare un meccanismo volto a selezionare e limitare l’apporto del flusso di ioni assorbiti. Tramite il metodo per esclusione viene aumentato il potenziale idrico, in modo da assorbire meno ioni del normale. Tramite il metodo per inclusione il passaggio degli ioni non viene limitato, ma vengono gestiti successivamente. L’azione di compartimentazione viene effettuata dal Tonoplasto, una sottile membrana del vacuolo. Fra i due è il metodo più efficace ma è allo stesso tempo anche pericoloso poiché potrebbero essere assorbiti degli ioni poco desiderati e difficili da gestire. Spesso è impossibile impedire ad alcuni cationi come Na+, di accumularsi nel citoplasma. Questi sono importanti perché possono essere trasferiti nei vacuoli mantenendo l’equilibrio osmotico della cellula.
Le piante hanno difficoltà ad assorbire acqua se non utilizzano strategie apposite. Squilibri nutrizionali. Per cercare di correggere un suolo salino, si dovrebbe tentare di lisciviare i Sali in profondità e cercare di rimuovere le acque salate. I Sali presenti entro un metro dalla superficie del suolo possono risalire per capillarità.
I suoli sodici
Caratterizzata da un’elevata percentuale di Na (>15%) superfici di scambio. Eccessivo sodio sulle superfici di scambio causa la deflocculazione degli aggregati del suolo, causando la dispersione delle particelle. Nella soluzione del suolo il sodio è presente come carbonato di sodio, che in acqua si scioglie formando una soluzione basica.
Per correggere il ph dei terreni sodici bisogna per prima cosa lisciviare il suolo con acque povere di sali. Si somministra nel terreno il gesso (solfato di calcio – CaSO4) nel suolo in modo che Ca venga scambiato con Na, entrando nella soluzione del suolo. Si forma il solfato di sodio (Na2SO4) i quali ioni sono basi e acidi forti. Idrolisi è neutra e il ph si abbassa.
I suoli salini e sodici
Caratterizzati da particelle di suolo aggregate. Non hanno i problemi di struttura dei suoli sodici. Problemi simili ai suoli salini. Possono divenire facilmente sodici in seguito alla correzione della salinità, dato che il sodio rimane sugli scambiatori, a differenza degli altri Sali.
Per correggere un suolo di questo tipo occorre inizialmente lisciviare con acque povere in sodio, il quale deve essere scambiato con calcio. Così si forma un suolo salino. Di conseguenza correggere la salinità.