Appunti di Agrometerologia sulle Gelate
Le gelate si possono verificare precocemente in autunno, in inverno, in tarda primavera. Tramite radiazione o avvezione (movimenti di masse d’aria).
A 0°C si ha il congelamento dell’acqua negli spazi intracellulari. Le cellule muoiono, viene alterata la struttura delle proteine e quelle citoplasmatiche precipitano, i tessuti perdono la loro organizzazione.
Calore sensibile: quantità di calore che viene scambiata tra due corpi producendo una diminuzione della differenza di temperatura tra i due corpi. Il calore continua ad essere scambiato finchè non viene raggiunto l’equilibrio termico, ovvero quando la differenza di temperatura fra i due corpi è uguale a zero. In parole povere, è un valore di energia che permette un aumento di temperatura al corpo a cui viene somministrata.
Calore latente: energia chimica delle molecole d’acqua. Quando viene somministrata ad un corpo ne provoca il suo cambiamento di stato.
Quando l’acqua congela il calore latente diventa calore sensibile e la temperatura dell’aria aumenta. Mentre quando le molecole d’acqua evaporano, il calore sensibile diventa calore latente e la temperatura diminuisce.
Quando la temperatura della superficie raggiunge il punto di rugiada si forma condensa sulla superficie, rilasciando calore sensibile nell’atmosfera. La temperatura dell’aria quindi aumenta.
I sistemi di protezione alle gelate possono essere:
- Passivi: tecniche agronomiche che riducono i danni. Sono economici, utili solo in casi sporadici e leggere manifestazioni di abbassamento della temperatura. Non danno garanzia di sicurezza all’agricoltore.
- Attivi: tecniche che modificano la temperatura di una determinata zona. Hanno un costo maggiore, sono più efficaci e sicuri, comportano un impatto ambientale.
Le gelate di fondovalle avvengono perché l’aria, più fredda e pesante, fluisce lungo i versanti verso il basso. Bloccando il passaggio di aria fredda (mediante barriere frangivento) e mantenendo l’aria calda nella zona desiderata (mediante ventilatori) si riduce il rischio di gelate.
Mantenendo la temperatura del terreno ad un livello maggiore si fa in modo che l’aria e la copertura vegetale abbiano temperatura maggiore. È di buona abitudine rimuovere la copertura vegetale su un terreno, perché riflette la radiazione, consuma acqua dal suolo e riduce la conducibilità termica. Colture con copertura vegetale mantengono freddo il terreno.
Un terreno asciutto riflette di più le radiazioni, ha una minore capacità termica e una minore conducibilità termica. Mantiene freddo il terreno.
Terreni con pacciamatura in plastica nera hanno una minore conducibilità, rimanendo più freddi. La plastica trasparente è più efficace; la radiazione solare passa più facilmente, riscaldando più efficacemente il terreno.
I batteri devono essere controllati perché sono centri di nucleazione del ghiaccio.
Irrigazione antibrina: tecnica di protezione attiva. L’irrigazione antibrina consiste nel mantenere in prossimità di 0 °C la temperatura degli organi vegetali, ricoprendoli con uno strato di ghiaccio in continua formazione, fino al termine della gelata. Questo involucro protegge la vegetazione della formazione di brina. La tecnica si basa sulla distribuzione continua di acqua necessaria alla formazione di ghiaccio. Il calore viene dal congelamento dell’acqua. È necessario far congelare una quantità di acqua tale da bilanciare il calore sottratto per evaporazione. Gli irrigatori vengono attivati basandosi sulla temperatura di bulbo umido.
Ventilatori: tecnica di protezione attiva. Altezza di 11m circa. Muniti di un’elica a 2 pale. Azionati da motori elettrici o diesel. Efficaci solo in casi di inversione termica. Utilizzabile solo in zone di pianura o leggermente declive. Un ventilatore copre tra i 2 e i 4 ettari. Ha il vantaggio di ridurre gli apporti idrici, quindi la riduzione di dilavamento dei fitofarmaci e delle sostanze nutritive nel terreno, minore pericolo di asfissia radicale, non si favorisce l’insorgere di malattie funginee. Durante il funzionamento non è possibile operare sulla superficie.