Stamattina avevo in programma un colloquio di lavoro via Google Meet, ma per sbaglio non ho impostato la sveglia e me la sono dormita. Quando mi sono alzata e ho visto che avevo mancato l’appuntamento, ho avuto il disperato impulso di chiamare e fornire delle scuse plausibili, nella speranza che forse, e solo forse, sarebbero stati comprensivi e mi avrebbero dato un’altra possibilità.
Invece, tutto quello che ho fatto è stato scusarmi e chiedere se potevamo ripianificare il colloquio. Tutto qui, una frase, nessuna informazione aggiuntiva, nessuna spiegazione o scusa sul perché ho perso il primo colloquio.
Mi hanno risposto nel giro di 20 minuti, scusandosi con ME, dicendo che probabilmente era colpa loro, che avevano avuto problemi con il loro sistema informatico per giorni e che ovviamente si poteva riprogrammare, chiedendo la disponibilità per quel pomeriggio.
Non date mai informazioni non richieste, ragazzi. Non si può mai sapere in quale situazione si trovi l’altra parte e si possono sempre fornire se vengono richieste in un secondo momento.
Come diceva sempre mio padre:
“Fai una dichiarazione semplice e concisa. E poi SMETTI DI PARLARE. Più si dice, più crescono le responsabilità.”
PS: se dovete fornire un motivo, offritene uno e basta. Se siete in ritardo a causa del traffico, di un gatto malato e di un errore di comunicazione, scegliete un motivo. Sapete cosa sembrano tre motivi messi insieme? Delle scuse, anche se sono tutti veri.
Alessandra
Vice Redattrice