The Solitary Reaper – William Wordsworth – Traduzione e Analisi

Di seguito andremo a tradurre ed analizzare la poesia “The Solitary Reaper” scritta da William Wordsworth:

Indice

Behold her, single in the field,

Yon solitary Highland Lass!

Reaping and singing by herself;

Stop here, or gently pass!

Alone she cuts and binds the grain,

And sings a melancholy strain;

O listen! for the Vale profound

Is overflowing with the sound.

No Nightingale did ever chaunt

More welcome notes to weary bands

Of travellers in some shady haunt,

Among Arabian sands:

A voice so thrilling ne’er was heard

In spring-time from the Cuckoo-bird,

Breaking the silence of the seas

Among the farthest Hebrides.

Will no one tell me what she sings?—

Perhaps the plaintive numbers flow

For old, unhappy, far-off things,

And battles long ago:

Or is it some more humble lay,

Familiar matter of to-day?

Some natural sorrow, loss, or pain,

That has been, and may be again?

Whate’er the theme, the Maiden sang

As if her song could have no ending;

I saw her singing at her work,

And o’er the sickle bending;—

I listened, motionless and still;

And, as I mounted up the hill,

The music in my heart I bore,

Long after it was heard no more.

TRADUZIONE

Guardala, sola nel campo,

Quella solitaria ragazza scozzese!

Mietendo e cantando sa sola:

Fermati qui, o passa gentilmente!

Da sola taglia e lega il grano,

E canta un motivo malinconico,

O ascolta! Per la profonda valle

È inondata con il suono.

Nessun usignolo mai cantò

Note più gradite a stanchi gruppi

Di viandanti in qualche oasi ombrosa

In mezzo alle sabbie arabiche.

Una voce così emozionante non fu mai sentita

In primavera dal cuculo,

Rompendo il silenzio del mare

Fra isole Hebrides (a nord-ovest della Scozia).

Nessuno mi dice cosa canta? –

Forse le note dolenti scorrono

Per vecchie, infelici, cose lontane,

E battaglie antiche:

O forse qualche canto lamentoso,

Di un familiare problema quotidiano?

Qualche tristezza, perdita o dolore,

Che è stato, e potrebbe essere di nuovo?

Qualunque fosse il tema, la ragazza cantava

Come se la sua canzone non avesse fine;

L’ho vista cantare al lavoro,

E chinarsi sulla falce;

Ho ascoltato, fermo e immobile;

E, appena ho risalito la collina

Ho portato la musica nel cuore,

A lungo dopo che non fosse più sentita.

 

ANALISI

“The Solitary Reaper” è un chiaro esempio della concezione che Wordsworth ha della poesia: essa ha lo scopo di rievocare dalla memoria le forti emozioni provate dal poeta in momenti passati, ricostruendo la scena nella mente di chi legge.

La prima strofa, William Wordsworth si immedesima in un viandante che, davanti alla scena di una raccoglitrice che accompagna il suo lavoro cantando, rimane impressionato dalla malinconica melodia. Si rivolge ad un altro, immaginario, viandante, dicendogli di far attenzione a non disturbare la scena. Nella seconda strofa, esso paragona il canto della fanciulla a quello di due uccelli, che con il loro cinguettio caratterizzano i rispettivi luoghi di origine. Nella terza, egli si chiede se nessuno sappia l’argomento della canzone, in quanto la fanciulla è Scozzese e parla una lingua diversa. Wordsworth suppone possa parlare di antichi dolori come di fatiche quotidiane. Qualsiasi sia il tema, però, la ragazza continua ad accompagnare il lavoro cantando (quarta strofa), e il poeta, proseguendo il suo viaggio, porta con se, nel suo cuore, le dolci note, anche dopo aver smesso di udirle.

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