Strage degli innocenti – Guido Reni

La “Strage degli innocenti” è un opera di Guido Reni, commissionatagli per la Chiesa di San Domenico a Bologna. In questo dipinto è ben visibile come il pittore si sia ispirato alle sculture di Roma e alle opere di Raffaello.http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/1/11/Guido_Reni_-_Massacre_of_the_Innocents.jpg

La “Strage degli innocenti” si riferisce al mandato di Erode, il quale, per aver la certezza di sopprimere il piccolo Gesù, fece uddidere tutti i bambini maschi di Betlemme che avessero meno di due anni.

Nel quadro si affolla un alto numero di personaggi: madri, bambini e carnefici. Essi occupano i due terzi della scena, mentre la parte rimanente è occupata da edifici e dal cielo. A sinistra si erge una fortificazione, mentre a destra, su un piano più avanzato, due architetture a ordini sovrapposti, unite da superfici murarie interrotte da archi. L’artista ha voluto rappresentare in alto a sinistra due angioletti che distribuiscono palme, simbolo del martirio.

L’artista ha attribuito la capacità di espressione solo alle madri e ai figli, i quali sono evidentemente spaventati, disperati e pieni di orrore. C’è chi tenta di fuggire con il proprio figlio, chi di proteggerlo dal carnefice e chi abbandona per terra, sconvolta dal dolore. I carnefici invece sono rappresentati impassibili, con la bocca contratta in una smorfia crudele, non sembrano provare alcun sentimento e hanno le braccia illuminate dalla luce, in particolare le mani che stringono i pugnali.

I corpi maschili sono rappresentati in maniera statuaria, mentre i volti perfetti delle donne rendono la scena meno crudele di quanto in realtà sia. Gli edifici scandiscono la verticalità della composizione, permettendo anche di individuare l’intelaiatura prospettica del quadro, con il punto di fuga che si trova sul braccio del carneficie di sinistra, quasi a indicare la crudeltà dell’episodio.

Il dipinto ha una chiara geometrica compositiva: l’asse della rappresentazione coincide con la mano alzata del carnefice, mentre due triangolo uguali, con orientazione opposta e con le basi coincidenti con 1/3 e 2/3 dell’altezza, scandiscono l’andamento delle figure. Un terzo triangolo, con i vertici sulla testa delle tre donne centrali, contribuisce a dare senso di profondità.

La composizione, il colore e lo spazio hanno quindi il sopravvento sul contenuto della rappresentazione

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