Di seguito andremo ad analizzare alcune delle famose statue che le Arti di Firenze commisionarono a Lorenzo Ghiberti, Nanni di banco e Niccolò di Pietro Lamberti, per decorare l’esterno della Chiesa di Orsanmichele. Esse, anche se diverse in quanto a fattura e materiali utilizzati, sono omogenee al gusto tardo-gotico allora corrente.
SAN GIOVANNI BATTISTA
Realizzato per l’Arte della Seta, di cui era il protettore, è il primo esempio di statua a tutto tondo di grandi dimensioni del Ghiberti. La figura affusolata, il panneggio a larghe campiture, la gamba sinistra portante e la destra lievemente avanzatain modo da conferire al personaggio una postura morbida e armoniosa. Tutte queste caratteristiche sono riconducibili alla scultura trecentesca. I bordi del mantello e i calzari originariamente dorati, come gli occhi in lamina d’argento, si rifanno evidentemente ai modelli classici.
SANT’ELIGIO
Statua in marmo realizzata da Nanni di Banco, si rifà maggiormente alla tradizione romana. Il personaggio, ritratto con gli abiti tipici vescovili, ha una postura severa ed equilibrata, leggermente ricurva, e la testa appena ruotata. Lo spesso panneggio si dirama a ventaglio dal fianco destro verso il basso, generando fra le pieghe un’intenso gioco di luci ed ombre. I bordi del mantello recano tracce di doratura, così come la mitria, i capelli e la barba, mentre sono state trovate permanenze di un pigmento azzurro, il quale indica che il mantello fosse in origine vivacemente colorato.
SAN GIACOMO MAGGIORE
Questa statua in marmo, realizzata da Niccolò di Pietro Lamberti, è di dimensioni leggermente inferiori alle due precedenti. Il volto di San Giacomo presenta una certa convenzonalità nei lineamenti, con un volto allungato e privo di particolari espressivi. Il panneggio non p sempre lo stesso: a destra cade perpendicolarmente verso il suolo, in fitte pieghe, mentre a sinistra si distende più naturalisticamente attorno alla gamba, lievemente flessa e arretrata. Anche qui vi sono tracce di doratura sul mantello e sulla tunica, così come fra i riccioli della barba.