Dei rapporti di Canova con Napoleone ne sono testimonianza le innumerevoli sculture eseguite per lui o per i suoi familiari. L’esempio più celebre è il ritratto di Paolina Borghese, sorella dell’imperatore.
Essa è raffigurata come Venere vincitrice, in quanto stringe nella mano sinistra il pomo della vittora offerto da Paride alla dea giudicata più bella. La donna è rappresentata distesa su un divano con una sponda rialzata. Il busto, sollevato, è appoggiato su due cuscini e nudo quasi fino all’inguine. Il tratto inferiore del corpo è coperto da un drappo che, rivestendo le curve delle gambe, accentuano l’eroticità della scena, differentemente da quanto sarebbe accaduto se il nudo fosse stato completo.
Il volto è idealizzato e le sembianze sono divine, collocando Paolina ad un livello ultraterreno. La cera rosata usatada Canova simula però il colore dell’incarnao, restituendola al mondo umano.
Il letto di legno su cui poggia nascondeva un ingranaggio che le permetteva di ruotare, variando quindi l’illuminazione della scultura, che cambiava così continuamente d’aspetto