Palazzo Ruccellai – Leon Battista Alberti – Analisi

Nella facciata del fiorentino Palazzo Ruccellai, Leon Battista Alberti offre uno schema per il rinnovamento urbanistico basato sulla sovrapposizione degli ordini, caratteristica dell’antica architettura romana. La facciata infatti, sembra la raffigurazione della superficie curvilinea del Colosseo (o anche del Battistero di Firenze).

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Giovanni Ruccellai, uno dei più ricchi mercanti fiorentini dell’epoca, commissionò all’Alberti la facciata dopo che Bernardo Rossellino aveva ristrutturato l’interno.

Leon Battista Alberti progetta un fronte con cincque campate, estese poi a sette in successivi ampliamenti. Il desiderio del committente di accrescere la sua dimora si giudica dall’incompiutezza del paramento sulla destra della facciata del palazzo. Le campate sono tutte uguali, ad eccezzione di quelle, più grandi, corrispondenti agli ingressi. Per ciò, a causa della variazione regolare delle campate (a,a,B,a,a,B), si parla di “travata ritmica”.

Al pian terreno si hanno lesene con capitello tuscanico, appena aggettanti rispetto alla facciata, che reggono una travatura a fregio continuo, sulla quale si impostano le lesene del primo piano. Queste si concludono con particolari capitelli ionici, di un tipo speciale di curve già visto nel Mausoleo di Adriano. Sulla trabeazione del primo piano, si imposta una seconda serie di lesene, terminanti con capitelli corinzi semplificati (perchè, data la loro collocazione, dal basso non si sarebbero potute vedere chiaramente). Infine, le mensole che sorreggono la cornice che circonda l’edificio, sono ospitate nel fregio, anzichè nella sottocornice.

Il lieve sfalsamento di piani esistente tra le lesene a colonna lisce, smaterializza il bugnato, riducendolo quasi a solo disegno, e conferendo alla facciata un estremo rigore geometrico.Il basamento è ornato dalla cosiddetta “panca di via” in pietra, tipica dell’architettura civile fiorentina, il cui schienale imita l’opus reticulatum.
Gli architravi dei portali, che debordano sulle vicine lesene, vanno a richiamare il secondo ordine dell’intero Pantheon.

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