Nel “sogno di Ossian” Ingres ripropone il tema dell’evocazione. Il bardo addormentato, riverso sulla propria arpa, è colto nell’atto di sognare.
I personaggi del sogno, che usualmente popolano le sue ballate, prendono forma sopra di lui. Si tratta di figura in chiaroscuro, quasi monocrome. Esse poggiano su delle nuvole quasi di stucco e, mentre a sinistra il blocco è compatto e vi sono le pose più varie, a sinistra il muro armato suggerisce il continuare delle schiere di un esercito. La monocromia sottolinea l’incorporeità dei personaggi, mentre il paesaggio polveroso è sormontato da un cielo blu cobalto, ed il bardo è vestito con vesti colorate riccamente. Un silenzio soprannaturale sembra avvolgere la scena.
L’opera, che era stata commissionata per decorare la camera di Napoleone nel palazzo del Quirinale, è stata successivamente modificata, con l’aggiunta di alcuni personaggi laterali: a destra vi sono Oscar, il guerriero armatoe figlio di Ossian, ed il soldato che regge in alto lo scudo ed è proteso in avanti, mentre a sinistra vi è è Evirallina, moglie del bardo, che tocca il braccio del poeta che sogna.