Giuramento degli Orazi – Jaques-Louis David

Il “Giuramento degli Orazi” fu commissionato dal re di Francia ed esposto al “Salon”, esposizione di opere di artisti contemporanei che si teneva periodicamente a Parigi.http://www.francescapoggio.it/wp-content/uploads/2015/02/orazi-e-curiazi.jpgIl soggetto è scelto dalla storia della Roma monarchica, sotto il regno si Tullo Ostilio. I tre fratelli Orazio affrontarono i tre fratelli Curiazi, per risolvere la contesa tra Roma e la vicina città Albalonga. I tre Curiazi morinono, mentre solo uno dei fratelli Orazio si salvò, facendo vincere la propria patria. Il soggetto sono quindi le virtù romane: i tre infatti giurarono di “vincere o morire per la propria patria”. Lo scopo del quadro è quindi quello di suscitare l’emulazione della vicenda.

La scena, molto teatrale, si svolge in un cortile di un’abitazione romana, inondato di luce. L’impianto prospettico è sottolineato dallo schema del lastricato, che racchiude inoltre piastrelle a lisca di pesce. Sullo sfondo, due colonne doriche e due pilastri racchiudono un porticato. Tre sono gli archi poggianti sulle colonne dal fusto liscio. Sulla destra, un ulteriore arcata lascia intravedere altri ambienti interni.

I due gruppi di personaggi sono in linea con le arcate estreme, mentre il padre si trova isolato al centro della composizione. Il rosso del mantello richiama su di lui l’attenzione, individuandolo come personaggio chiave della rappresentazione. Egli impugna le tre spade che successivamente consegnerà ai figli, ed è proprio nella mano sinistra che convergono i raggi prospettici. I tre giovani hanno le braccia tese, in atto di prestare il giuramento, e si abbracciano, a simbolo dell’unanimità di intenti e forza morale. A destra le donne, meste e mute, sono abbandonate nella loro disperazione. In secondo piano, la madre degli Orazi copre con un velo scuro gli altri due figli, mentre la figlia Camilla, affranta, si volge verso la cognata Sabrina.

In conformità con la corrente Neoclassica, David non mostra la scena dello scontro, ma quella che precede l’azione, e che racchiude l’apice morale della vicenda.

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