L’ “Estasi di Santa Teresa” è una scultura di Gian Lorenzo Bernini, contenuta all’interno della Cappella Cornaro (chiesa di Santa Maria della Vittoria), con la quale l’artista è riuscito ha esprimere ancora una volta la sua volontà di strabiliare il pubblico. Infatti, già dai suoi contemporanei, era definita come la sua “men cattiva opera”, ovvero la sua migliore.
La scena rappresenta Santa Teresa di Avila in estasi mistica, ovvero quando entrava in contatto diretto con Dio e veniva sopraffatta dalla sua visione. Essa è rappresentata coricata su una coltre di nuvole, mentre un angelo sorridente le sta per trafiggere simbolicamente il cuore con una freccia. La cascata di raggi dorati, posti come fondo, alludono alla presenza divina. La posizione e l’atteggiamento dei personaggi sono studiati, quasi si trovassero sul palcoscenico di un teatro; ad essp si fa allusione con le statue dei vari membri della famiglia Cornaro, poste su dei finti palchi ai lati della cappella.
Il confine tra realtà e finzione va infatti confondendosi, e come il teatro diventa sogno, l’arte barocca può farsi addirittura carne. Nell’opera del Bernini, l’estasi assume un ritmo convulso e sottilmente erotico. L’espressione del volto, la nudità dei piedi, l’agitarsi delle vesti, che perdono quasi di consistenza. L’intera opera rimanda alle parole di Santa Teresa: “Dio fa scaturire avvondantemente il latte delle celesti cosolazioni, che infonde nuova vita, non soltanto nella potenza dell’anima ma anche nei sensi del corpo”.
In questo modo Bernini abbandona completamente la compostezza classicheggiante del Rinascimento in favore di quella barocca.