Analisi dell’affresco “Distribuzione dei beni e morte di Anania” di Masaccio, risiedente nella cappella Brancacci a Firenze.
L’episodio narra che molti dei nuovi convertiti al cristianesimo vendevano i loro beni immobili e portavano il ricavato agli Apostoli, i quali li redistribuivano a tutti secondo il bisogno di ognuno. Anania, uno di questi possidenti, nascose una parte del ricavato della vendita e, per pudizione divina, cadde stecchito davanti a San Pietro, il quale lo aveva rimproverato per aver mentitto a Dio.
La prospettiva ha il proprio punto di fuga sulla sinistra, all’esterno della raffigurazione. In questo modo la linea dell’orizzonte viene a trovarsi poco sopra le teste di San Pietro e San Giovanni.
Le architetture sullo sfondo fanno riferimento a Firenze, pur se non richiamando particolari edifici, in esse sono presente alcune caratteristiche tipiche dell’edilizia cittadina del tempo. Un esempio è l’edificio sulla destra, con il tipico sporto medievale sorretto da una struttura in legno, o ancora il palazzo signorile al centro, con sette finestre centinate e strette, o infine, la casa-torre sulla destra, con due bifore una sopra l’altra. La campagna retrostante è collinosa ed è colorata di un azzurro progressivamente più chiaro man mano che ci si allontana; sono rappresentati anche alcuni alberi, che aggiungono naturalezza allo sfondo, ed un castello bianco.
I personaggi sono quasi scultorei, grazie alla loro massiccia volumetria e alla loro imponenza. Al fine di dare alla sciena un profondo senso di verità, sono stati utilizzati volti e atteggiamenti della realtà quotidiana: Pietro, rappresentato con una folta barba bianca ed un mantelloo di un giallo sgargiante, è colto in atto di fare l’elemosinaalla donna bisognosa con il bambino in braccio. Questo, che indossa una vestina sbracciata, è rappresentato di spalle e sono ben evidenti le membra grassocce. Anche lo zoppo mendicante sulla sinistra, che si regge su un bastone, in attessa del proprio turno, sembra esser stato ritratto dal vero.