Claudio Monteverdi – Storia della musica

Storia e musica di Claudio Monteverdi, appunti del secondo anno a cura di Stefano Pieraccini.

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CLAUDIO MONTEVERDI

  • Periodo precedente legato alla musica vocale;
  • Intervengono gli strumenti che accompagnano le voci o dialogano con esse ma non si componeva per strumenti;
  • La musica inizia a diventare tonale con introduzione della cadenza e la risoluzione della sensibile (Monteverdi maestro delle dissonanze concepite tonalmente);
  • Passaggio dalla musica polifonica a monodica;
  • MADRIGALE:
  • Forma principalmente utilizzata da lui;
  • Scrive 9 libri dei madrigali;
  • 5 voci;
  • La musica raffigura le immagini del testo poetico(madrigalismi): trasposizione in musica delle immagini poetiche;
  • Usa le 5 voci utilizzando la Declamazione: Declamato quasi da voci soliste;
  • Ciaccona utilizzata al basso per ripeterla ostinatamente;
  • Usa liberamente le dissonanze per rendere la poesia. Artusi scrive una lettera di rimprovero a Monteverdi che risponde che è il momento della 2° pratica -> la musica deve rendere le parole con dissonanze senza preparazione e risoluzione (es. “Zefiro torna”);
  • Maggior parte dei testi di Torquato Tasso (i suoi testi sono pieni di immagine che si possono trasmettere e rendono il trasmutare degli affetti. Es “Ecco mormorar l’onde”);
  • VITA:
  • Nasce a Cremona (1567) e muore a Venezia (1653);
  • Scuola a Cremona con educazione riguardo al canto e viola da braccio;
  • A meno di 20 anni inizia a comporre i madrigali;
  • Riceve un incarico come cantore presso la corte di Mantova;
  • Conosce Giachet de Wert che intratteneva rapporti con la corte Ferrarese poiché era innamorato di Tarquinia e delle altre 2 dame -> scriveva Madrigali a 3 voci (+ monodico) e primo ad utilizzare i testi di Torquato Tasso;
  • 1600: Artusi pubblica “L’Artusi ovvero delle imperfezioni della moderna musica” dove riporta 9 esempi tratti dai Madrigali di Monteverdi criticando le dissonanze contrarie alle regole del contrappunto severo. Claudio risponde sostenendo la 2° pratica: musica serva della parola -> dolore con dissonanza o esclamazione con salto di sesta e le dissonanze non vengono né preparate né risolte;
  • 1607: composizione dell’Orfeo: mito di Orfeo (Innamorato di Euridice che viene punta da un serpente morendo, lui piange e canta talmente tanto che gli dei gli danno il permesso di riprenderla dall’Inferno senza mai guardarla ma lei emette un gemito e lui si volta e perde Euridice per sempre e viene ucciso). Nel ‘600 il melodramma era destinato ai grandi festeggiamenti e il finale tragico viene sostituito con un lieto fine. Scene artificiose e innovative (carrucole per ascesa di Orfeo). Orfeo era un castrato. Successo enorme soprattutto da parte dei Gonzaga;
  • 1608-1609: “Arianna”: favola pastorale di cui ci è pervenuta solo l’aria “Il lamento d’Arianna” (stile arioso a metà fra recitativo e lirico) dove Arianna piange per essere stata abbandonata da Enea.
  • 1641: “Serva Morale e Spirituale” raccolta dove vi è il pianto della Madonna che è ripreso dall’aria dell’Arianna (travestimento religioso);
  • Rivisita Palestrina: usa il suo stile (a cappella) con il proprio;
  • Regole Palestrina utilizzata dalla Chiesa per musica sacra (controriforma);
  • Muore il duca Vincenzo e succede il figlio Francesco Gonzaga che licenzia Monteverdi;
  • A Roma si scrive musica a cappella sacra;
  • A Venezia si introducono gli strumenti nella chiesa di San Marco e dei cori messi ai lati della cupola (Cantorie) creando l’effetto sonoro dovuto all’architettura dei Battimenti (opposizione di fase, somma di ampiezze dell’onda creando onde con leggeri cambiamenti di frequenzaà un do poteva sembrare un do#);
  • 1612: “Vespro della Beata Vergine” scrive per San Marco;
  • Assunto nella basilica: aveva l’obbligo di scrivere musica solo durante le grandi festività perciò riesce a terminare il settimo libro dei madrigali (“concerto”) e l’ottavo con gli scherzi musicali di Ciaccona;
  • Nascita teatri aperti al pubblico con impresari teatrali e lui si interessa all’opera;
  • Logica nuova del teatro: scene e costumi d’effetto, quinte mobili (inventate da Jacopo Torelli -> sviluppa la profondità della scena su 3 binari), carrucole;
  • Nascono i Divi -> cantanti virtuosi;
  • Scrive 2 opere;
  • 1640: “Il ritorno di Ulisse in patria”;

1643: “Incoronazione di Poppea”à Nerone è sposato con Ottavia ma Poppea è l’amante che diventerà l’imperatrice e il serva Arnalta è felice poiché diventerà la nutrice dell’imperatrice (ruoli caricaturali maschili affidati a donne);

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