Cantoria – Donatello – Analisi

Analisi della cantoria (dal latino cànere, cantare) realizzata da Donatello per la Cattedrale di Santa Maria del Fiore.http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/bf/Cantoria_di_donatello_01.JPG

La cantoria di Donatello è gemella di quella di Luca della Robbia, collocata nella parete di fronte. Il tema è il gioioso Salmo 150 dell’Antico Testamento, nel quale sono tutti invitati a lodare Dio con canti, musiche e danze. L’imposizione di Donatello al manufatto è personalissima. Partendo da uno spunto classico, egli inventa uno spazio prospettico nuovo entro il quale egli fa muovere i personaggi. Tale spazio è delimitato anteriormente da una serie di colonnette rivestite di mosaici policromi e, posteriormente, dal piano di fondo del bassorilievo, anch’esso punteggiato di tessere colorate. Entro questi due limiti spaziali si svolge lo sfrenato corteo dei putti danzanti, i quali sarebbero teoricamente dei cherubini, ma poichè le ali sono quasi sono il particolare meno appariscente, si deduce che Donatello abbia voluto paragonare la gioia celeste a quella di bimbi innocenti e festosi. Quello che emerge dall’osservazione della scena è una prorompente voglia di movimento, resa ancor più credibile dalla decisione di Donatello di lasciare alcune figura più in stiacciato o appena abbozzate, in modo che appaiano sfocate, quasi come se stessero danzando.

Poichè le coppie di colonnine non separano la scena, ma sono poste frontalmente ad essa, l’osservatore è costretto a spostarsi per poter ammirare tutta la raffigurazzione nella sua completezza, ed è cosi che il movimento reale dell’osservatore va a sommarsi a quello illusorio del bassorilievo.

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