Cacciata dal Paradiso Terrestre – Masaccio – Analisi

Analisi dell’affresco di Masaccio “Cacciata dal Paradiso Terrestre”.

Dipinta nhttp://www.acateweb.it/public/images/stories/remote/http--win.acateweb.it-public-carica-201203-distefano-3.jpgella cappella Brancacci, a Firenze, si trova vicino al Tributo, con cui condivide la medesima tipologia di fonte di luce: unica e puntiforme (presumibilmente il sole).

In questo affresco sono rappresentati Adamo ed Eva mel momento in cui l’angelo di Dio li caccia dall’Eden. Le due figure sono nude e l’ultimo restauro ha eliminato le foglie che erano state aggiunte nel XVII secolo per mascherare il sesso dei due protagonisti.

Masaccio descrive i progenitori con volumetriche massicce, quasi sgraziate, modellate attraverso un sapiente uso del chiaroscuro. Adamo, con il piede sinistro, sta ancora varcando la porta del Paradiso Terrestre, rappresentata come una torre merlata. Egli si copre il volto, piangendo e singhiozzando, perchè conscio di quello che ha appena perduto. Eva, che dopo il peccato originale si è accorta di essere nuda e, conseguentemente, ne prova vergogna, cerca di coprirsi il seno e il pube. Nel suo volto, sfigurato dal dolore, vi è un intenso gioco di luci e di ombre; queste ultime prevalgono sensibilmente, come visibile nall’ombreggiatura degli occhi e nella bocca spalancata in un urlo straziante. La drammaticità dell’evento non è mitigata in alcun modo: il territorio all’esterno dell’Eden è limitato a una roccia e, dietro di essa, ad un cielo profondo e senza nuvole. Questo territorio brullo si contrappone a ciò che si sono lasciati alle spalle, ovvero un mondo bellissimo privo di necessità.

 

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