In queste lezioni andrò a spiegare alcune delle regole fondamentali, che sono alla base dello studio armonico, per raggiungere l’obbiettivo finale consistente nella riuscita dell’armonizzazione di un semplice basso in stile severo.
Cominciamo scrivendo la definizione di armonia complementare:
L’armonia complementare è quel ramo della teoria musicale che si occupa di analizzare gli accordi stabilendo i legami e le concatenazioni di quest’ultimi attraverso regole specifiche.
Alla base dell’analisi armonica vi sono le relazioni fondamentali tra le varie note che formano un accordo; queste relazioni corrispondono alle distanze fra le varie note, comunemente chiamate Intervalli. Gli intervalli si dividono in : minori(m), Maggiori(M), Giusti(G), Diminuiti(D), Eccedenti(E). L’intervallo viene scritto associando alla distanza tra le due note prese in considerazione ( esempi: seconda, terza, quinta ecc.) la corrispondente classificazione(Maggiore, minore ecc.). La loro classificazione si può riassumere nella seguente tabella comprendente tutte le correlazioni fra note non alterate:
TABELLA DEGLI INTERVALLI
*il numero indica la distanza fra le note( esempio: 2M per Do significa che l’intervallo Do-Re corrisponde ad una seconda maggiore in quanto Re è la seconda nota, della scala,per Do)
DO: U.G 2M 3M 4G 5G 6M 7M 8G
RE: U.G 2M 3m 4G 5G 6M 7m 8G
MI: U.G 2m 3m 4G 5G 6m 7m 8G
FA: U.G 2M 3M 4E 5G 6M 7M 8G
SOL: U.G 2M 3M 4G 5G 6M 7m 8G
LA: U.G 2M 3m 4G 5G 6m 7m 8G
SI: U.G 2m 3m 4G 5D 6m 7m 8G
Nella maggior parte dei casi queste relazioni non bastano per analizzare un accordo poichè ci si può trovare con accordi composti da note alterate(# o b) che non troviamo nella precedente tabella; perciò bisogna introdurre un’ulteriore griglia comprendente le regole per la classificazione di tali accordi:
– m + ½ = M
– m – ½ = D
– M + ½ = E
– M – ½ = m
– G + ½ = E
– G – ½ = D
– E + ½ = più che E
– E – ½ = G(u, 4, 5, 8) / M
– D + ½ = più che D
– D – ½ = G(u, 4, 5, 8) / m
Queste relazioni fanno riferimento ad allargamenti dell’intervallo dovuti all’applicazione di diesis o bemolle ad una o più note, in particolare se si applica un diesis alla nota più alta fra le due prese in considerazione bisognerà aggiungere ½ alla tipologia dell’intervallo mentre se si applica un bemolle bisognerà togliere ½; di conseguenza: se si associa un diesis o un bemolle alla nota più bassa si dovrà , rispettivamente, sottrarre o sommare ½ alla classificazione base dell’intervallo.
Concludo lasciando del materiale con un paio di esercizi esemplificativi riguardo all’argomento trattato nella seguente lezione:
Do-La# = 6E (…poichè La è la sesta nota di Do e Do-La è un intervallo Maggiore, ma applicando un # alla nota più alta, che in questo caso corrisponde a La, risulta necessario aumentare di ½ il Maggiore che diventa Eccedente a seguito dell’utilizzo della relazione presente nella seconda tabella mostrata )
Fab-Mi#=7 più che E(…poichè ho applicato un # alla nota più alta ed un b alla nota più bassa le quali associazioni di alterazioni a tali note mi portano a sommare ½ a Fa-Mi che è Maggiore diventando Eccedente e aggiungendo un altro ½ ad Eccedente , trasformandolo in più che Eccedente).
La seconda lezione a breve, mi raccomando : studiate!