Quando la vita ti mette in crisi, rivolgiti a questi racconti motivazionali. Non solo leggendoli sarà per la tua anima come ricevere un “abbraccio via internet”, ma potrebbero far scaturire un’idea o un cambiamento in meglio dentro di te. Continua a leggere i seguenti 5 brevi aneddoti sulla vita e preparati a sorridere.
1. Ognuno ha una sua storia
Un ragazzo di 24 anni guardando fuori dal finestrino del treno, esclamò…
“Papà, guarda questi alberi si stanno muovendo all’indietro!”
Il padre sorrise, mentre una giovane coppia che sedeva vicino guardò al comportamento del ragazzo con compassione.
Il ragazzo esclamò ancora con enfasi:
“Papà, guarda! Le nuvole stanno correndo con noi!”
La coppia non riuscì a resistere e disse al vecchio uomo:
“Perché non porti tuo figlio da un bravo dottore?”
L’anziano padre sorrise e rispose…
“L’ho fatto e stiamo
giusto tornando dall’ospedale, mio figlio era cieco dalla nascita e oggi ha
recuperato la vista.”
Morale: ogni singola persona sul
pianeta ha una sua storia. Non giudicare qualcuno prima di conoscerla fino in
fondo, la verità potrebbe sorprenderti.
2. Scrollati di dosso i problemi
L’asino preferito di un uomo cadde in una profonda buca. L’uomo non riusciva tirarlo fuori, non importa quanto duramente ci provasse, cosicché decise di seppellirlo vivo.
Così iniziò a gettare della terra dall’alto, sopra l’asino. Il ciuco, sentendo il peso del materiale, se lo scrollò di dosso e ci salì sopra.
Venne riversata altra terra. L’asino se la scrollò via e ci salì nuovamente sopra.
Più materiale veniva rovesciato, e più in alto l’animale saliva. Così, prima di sera, il ciuco stava già pascolando nei verdi pascoli.
Morale: Dopo tante scrollate e risalite (aver affrontato e superato i problemi), prima o poi si arriverà a pascolare nei verdi campi.
3. La corda dell’elefante
Mentre un uomo stava passando di fianco a degli elefanti, improvvisamente si fermò, confuso dal fatto che queste enormi creature erano trattenute solo da una piccola corda legata alla loro zampa davanti. Niente catene, niente gabbie. Gli elefanti avrebbero potuto in qualsiasi momento liberarsi da quel impedimento ma, per qualche ragione, non lo facevano.
Vedendo un addestratore nelle vicinanze gli chiese come mai questi animali rimanessero lì e non tentassero mai di scappare. “Beh”, rispose l’allenatore, “quando sono molto giovani e molto più piccoli usiamo la medesima corda per legarli e a quell’età è sufficiente. Crescendo, credono che la corda possa ancora trattenerli e quindi non provano mai a liberarsi.”
L’uomo era sbalordito. Questi animali avrebbero potuto in qualsiasi momento liberarsi dalla loro prigionia con il minimo sforzo, ma poiché credevano di non potercela fare, rimanevano bloccati lì dove si trovavano.
Morale: Come gli elefanti, quanti di noi vivono aggrappati alla convinzione di non poter fare qualcosa, semplicemente perché non ci siamo riusciti prima? Il fallimento è parte dell’apprendimento, e nella vita non dovremmo mai smettere di provarci.
4. Patate, Uova e Chicchi di Caffè
C’era una volta una figlia che si lamentava con suo padre. Diceva che la sua vita era infelice e che non sapeva come avrebbe potuto farcela: era stanca di combattere e di lottare tutto il tempo, non faceva in tempo a risolvere un problema che subito se ne presentava un altro.
Suo padre, uno chef, la portò in cucina. Riempì tre pentole con acqua e le mise sul fuoco. Una volta che iniziarono a bollire, mise le patate in una pentola, le uova in un’altra, e macinò i chicchi di caffè nella restante.
Poi si mise a sedere e lasciò le pentole sul fuoco a bollire, senza dire niente.
La figlia impazientemente attese, chiedendosi che cosa stesse facendo.
Dopo venti minuti lo chef spense i fornelli. Tolse le patate dalla pentola e le mise in una ciotola, tirò fuori le uova sode e le mise in un piatto, prese il caffè e lo versò in una tazza.
Rivolgendosi alla ragazza, disse: “Figlia, cosa vedi?”
“Patate, uova e caffè”, rispose lei frettolosamente.
“Guarda meglio,” disse, “e tocca le patate.” Lo fece e notò che erano morbide. Poi le chiese di prendere un uovo e romperlo. Lei, dopo aver rimosso il guscio, osservò l’uovo sodo. Alla fine, le chiese di sorseggiare il caffè, e il suo ricco aroma portò un sorriso sul suo viso.
“Padre, cosa significa?” chiese.
Allora il padre le spiegò che le patate, le uova e i chicchi di caffè avevano entrambi affrontato la stessa avversità: l’acqua bollente. Tuttavia, ognuno aveva reagito in modo diverso.
La patata che inizialmente era forte e dura, ma nell’acqua bollente è diventata morbida e fragile.
L’uovo era fragile, con il sottile guscio esterno che proteggeva il liquido all’interno, finché fu messo in acqua bollente. Quindi il contenuto dell’uovo divenne duro.
Tuttavia, i chicchi di caffè macinato erano unici. Dopo essere stati esposti all’acqua bollente, hanno trasformato l’acqua e hanno creato qualcosa di nuovo.
“Chi sei tu?” chiese a sua figlia. “Quando le avversità bussano alla tua porta, tu come rispondi? Sei una patata, un uovo o un chicco di caffè?”
Morale: nella vita accadono cose intorno a noi, accadono cose proprio a noi, ma l’unica cosa che conta davvero è ciò che accade dentro di noi.
Cosa sei tu? Una patata, un uovo o un chicco di caffè?
5. Una coppa di gelato
Nei giorni in cui una coppa di gelato guarnito costava molto meno, un bambino di 10 anni entrò nella caffetteria di un hotel e si sedette a un tavolo. Una cameriera posò un bicchiere di acqua davanti a lui.
“Quanto costa un gelato guarnito con panna?”
“50 centesimi”, rispose la cameriera.
Il bambino estrasse la mano dalla tasca e studiò le monete che aveva a disposizione.
“Quanto costa una coppa
di gelato semplice?” chiese. Alcune persone stavano aspettando a un tavolo e la
cameriera era un po’ impaziente.
“35 centesimi”, rispose bruscamente.
Il ragazzino contò di nuovo le monete.
“Prendo il gelato semplice” disse.
La cameriera gli portò il gelato, lasciò il conto sul tavolo e si allontanò. Il bambino finì il gelato, pagò alla cassa e se ne andò.
Quando la cameriera tornò per pulire il tavolo, rimase molto sorpresa da ciò che vide.
Lì, sistemati ordinatamente accanto alla coppa vuota, c’erano 15 centesimi: la sua mancia.
Sapresti dire qual è la morale di questa storia? Scrivilo sotto nei commenti
Secondo me la morale può essere: che anche un bambino può dare una lezione ad una persona matura
Non bisogna giudicare nessuno in base alle apparenze, etnia, ceto sociale, cultura, ecc. Tutti hanno del buono da donare agli altri, basta prendersi il tempo di conoscerli!