“12 regole per la vita. Un antidoto al caos” è un libro sull’auto-aiuto dal tono severo, indirizzato ai giovani e basato su delle storie vere, che stabilisce una serie di semplici principi che potrebbero aiutarci a diventare più disciplinati, a comportarci meglio, ad agire con integrità e a bilanciare la nostra vita in modo da trarne la maggior soddisfazione possibile.
“Va bene pensare che lo scopo della vita sia essere felici, ma cosa accade quando sei infelice? La vita perde di significato? La felicità è un bellissimo effetto collaterale e quando arriva, accettatala con gratitudine. Ma ricorda: essa è fugace ed imprevedibile.”
Jordan Peterson, autore del libro “12 regole per la vita”
Quattro parole che ogni scrittore vorrebbe sentire almeno una volta nella vita sono: “Un milione di copie vendute”, ma nessuno si aspetterebbe di sentirle dopo appena 4 mesi dalla pubblicazione del proprio secondo libro. Ancora una volta, il libro di Jordan Peterson, “12 regole per la vita” non è solamente un libro. Come per la sua prima opera, Peterson ha passato degli anni a collezionare e rielaborare le idee che stanno alla base di una buona vita. Questa volta però, la sua opera non è stata un flop con sole 500 copie vendute.
Il successo di “12 regole per la vita”
Dopo qualche mese dalla pubblicazione, “12 regole per la vita” è completamente esploso, dominando le classifiche dei best sellers in tutto il mondo. Improvvisamente migliaia di persone iniziarono ad acquistare copie del libro e milioni di visualizzazioni, ascolti e follow inondarono i social media di Peterson.
Se Peterson abbia toccato il nervo giusto al momento giusto, oppure abbia rivelato il vero significato della vita, solo il tempo ce lo dirà, ma con migliaia di persone che gli inviano messaggi su come il libro abbia cambiato la loro vita, ci sono buone probabilità che Peterson sappia il fatto suo. Diamo quindi un’occhiata a tre delle sue 12 regole!
1. Prima di incolpare il mondo, assumiti la responsabilità della tua vita
La vita non è giusta, lo impariamo tutti prima o poi, in un modo o nell’altro. Lo scrittore russo Leo Tolstoy nel suo breve saggio filosofico “La Confessione”, conclude che ci sono solo 4 ragionevoli risposte all’assurdità della vita:
- Il piacere edonistico
- L’ignoranza, come un bambino che rifiuta la realtà
- Il suicidio
- Tenere duro, nonostante tutto
Tolstoy giunse alla conclusione che il suicidio fosse la risposta più onesta, maalla fine optò per l’ultima opzione, perché probabilmente la pensava come Peterson: non importa quanto ingiusta si riveli la vita, non dovresti mai incolpare il mondo. Ci sarà sempre qualcuno che soffre più di te.
Anche se il futuro certe volte può sembrare cupo, se sarai in grado di assumerti le tue responsabilità a e prenderti cura di ciò che ti circonda, vedrai che i tempi duri passeranno.
2. Prenditi cura di te stesso come faresti con una persona a te cara.
Sei mai stato visitato da un medico che ti ha prescritto qualcosa per poi pensare: “Nah, non ne ho bisogno”? Oltre un terzo delle persone lo fa regolarmente. Secondo Peterson, si tratta di una forma sovversiva di auto-punizione. Lo facciamo tutti e anche spesso e, come risultato, tendiamo a prenderci cura degli altri più che di noi stessi.
Peterson suggerisce che questa sia una conseguenza della nostra incapacità di affrontare la dura realtà, ovvero che abbiamo dei problemi di salute e che dobbiamo metterci di impegno per risolverli. Dobbiamo prenderci cura di noi stessi come faremmo per le persone a noi care. Dobbiamo fare ciò che è meglio per noi, anche se ciò non sempre ti rende felice.
3. Persegui uno scopo attraverso il sacrificio, non la felicità attraverso il piacere.
Bilanciare la tua vita tra utilità e piacere può avvenire in molti modi: puoi restare a letto per guarire dalla malattia oppure puoi lavorare fino a tardi invece uscire con gli amici. In ogni caso, significa perseguire uno scopo facendo dei sacrifici, piuttosto che la felicità temporanea scegliendo il piacere.
Ma non tutti i sacrifici sono uguali. Quelli che fai per un ritorno personale, come fare gli straordinari per pagarti una vacanza, hanno un significato diverso da quelli che fai per aiutare gli altri, come fare volontariato la domenica.
Anche se potrebbe sembrare nel momento in cui li fai, sacrificarsi non significa mai rinunciare ai premi meritati: si tratta piuttosto di rimandarli fino a ottenere dei premi ancora migliori, quali le sensazioni di completezza e appagamento. Nel mentre, il sacrificio permette di allenare anche la forza di volontà.
Vogliamo lasciarvi con un’analogia che Peterson fa nel suo libro:
“Il fiore di loto si sviluppa dal fondo del lago, circondato dall’oscurità. Un centimetro alla volta, esso si fa strada verso la superficie fino a quando, alla fine, sboccia alla luce del Sole. Sicuramente un buon modo di vivere la propria vita.”
Jordan Peterson, autore del libro “12 regole per la vita”
Riepilogo
Ricapitolando, i concetti fondamentali espressi in questo articolo sono.
- Spazza davanti alla tua porta prima di lamentarti che la strada è sporca
- Tratta te stesso come tratteresti tuo figlio
- Cerca di fare ciò che è giusto fare, non ciò che conviene
12 regole per la vita – Recensione
Il libro “12 regole per la vita. Un antidoto al caos” è pieno di storie, scienza, miti. Insomma, Peterson utilizza un ampio mix di modi coinvolgenti per trasmettere il suo messaggio e si rivolge principalmente ai giovani “millennials”, ma non lasciarti scoraggiare da ciò. C’è sicuramente qualcosa anche per te tra le sue 12 regole per la vita.